Sedume 3.0 ha scritto:Indubbiamente, ho un amico che lavora in puglia in un centro d'accoglienza, mi raccontava cose veramente al limite.
dal blog di jacopo Fo
Lampedusa: l’orrore della burocrazia
Le tende ci sono ma la Prefettura non vuole usarle. Donne e bambini sotto la pioggia per giorni, nel fango…
Sopravvissuti a un dramma, hanno visto morire centinaia di persone, sono vivi per miracolo e noi così li assistiamo.
E per giunta li incriminiamo per immigrazione clandestina e li lasciamo all’addiaccio?
Ma che bella civiltà!
Come è possibile? Non hanno almeno delle tende?
Ne parlo con mio padre. Decidiamo di cercare di dare una mano…
Telefono al Comune: “Ma sono ancora sotto l’acqua questi sventurati?”
“Sì, certo!” Mi risponde una gentile signora, le dico
“…Noi abbiamo una onlus, il Comitato Nobel per i Disabili, possiamo comprare cento tende e portarvele?”
“Ma guardi che noi ce le abbiamo le tende… E per giunta sono giorni che da tutta Italia ci telefono per offrirci tende… Ma non possiamo darle ai naufraghi che sono sotto la pioggia perché la Prefettura non dà il permesso. Sono loro a controllare il Campo”.
Incredibile, assurdo, delirante.
Lampedusa, lo Stato dice di no anche a Papa Francesco
Continua il delirio burocratico. Giorni fa raccontavo del tentativo che ho fatto con mio padre di mandare tende a Lampedusa, scoprendo che la legge, non lo consente…
Addirittura il comune di Lampedusa le tende le ha già, ma non le può dare ai naufraghi…
Oggi ritelefono alla segreteria della sindaco Nicolini che mi informa che la situazione è invariata… E mi conferma anche che c’è una legge che obbligherebbe lo Stato a trasferire altrove i naufraghi, entro 96 ore. Ma non lo fanno. Lo Stato italiano non rispetta la sua stessa legge che gli impone di spostare questi esseri umani verso sistemazioni civili ma fa rispettare rigidamente la legge che vieta a “estranei” (il Comune di Lampedusa!!!) di fornire tende a questi disperati.
Ma l’assurdo va ben oltre. Mi informano anche che non hanno accettato neanche l’offerta di Papa Francesco di fornire spazi di proprietà della Chiesa Cattolica, in giro per l’Italia, dove spostare almeno le famiglie con bambini. L’offerta è stata fatta attraverso l’arcivescovo Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, giunto a Lampedusa subito dopo il disastro per verificare lo stato delle cose e rendersi disponibile per aiuti.